Pubblicato il 03 mar 2023

Negli ultimi vent’anni l’interesse per le organizzazioni e le imprese che non hanno come obiettivo unico o principale il profitto, ma la risposta ad un bisogno del singolo o della comunità, è cresciuto esponenzialmente.

Prendendo come riferimento il contesto europeo, il termine più diffuso per parlare di questi soggetti è quello di economia sociale, che include tre grandi famiglie di organizzazioni: le associazioni, le cooperative e le mutue, con l’aggiunta più recente delle fondazioni e di altre istituzioni non profit. anche se costituite in forma di società di capitale, come le imprese sociali.

Sebbene non esista una definizione generale e univoca, sono tutti concordi nell’affermare che l’azione delle organizzazioni appartenenti all’economia sociale sia guidata dal principio della partecipazione democratica, con l’obiettivo della reciprocità.

Le imprese sociali rappresentano oggi il 10 % delle imprese europee: quasi 3 milioni di organizzazioni, più di 14 milioni di dipendenti e 103 milioni di volontari attivi.

La Commissione Europea stima dal 2002 al 2010 l’incremento dei posti di lavoro da 11 a 14,5 milioni, identificando l’economia sociale come un fattore strategico contro la disoccupazione e l’inattività.

I vantaggi dell’economia sociale

Quali sono le caratteristiche che rendono l’economia sociale un modello sostenibile e quanto mai necessario nel panorama economico-politico attuale?

  • La creazione di coesione sociale, a fronte della proporzionalità positiva tra individui impiegati nel non profit e ricchezza prodotta sul territorio di riferimento;
  • il carattere innovativo dei progetti, che rispondono a bisogni che i settori pubblico e privato non riescono a soddisfare producendo valore diffuso;
  • la resilienza alle difficoltà del ciclo economico. Il Censimento dell’Industria e dei Servizi e delle Istituzioni Non Profit evidenzia come in Italia gli attori dell’economia sociale rappresentino il 7,5% delle organizzazioni economiche, occupando più di 2 milioni di persone, ovvero il 10% del totale della forza lavoro;
  • la collaborazione con le istituzioni pubbliche, attraverso politiche e progetti condivisi che permettono di incrementare l’efficienza dei servizi di pubblica utilità, così come di individuare servizi nuovi e innovativi.

Anche l'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite sottolinea, nel suo Obiettivo 8, come le imprese cooperative e l’economia sociale siano fondamentali per “Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti”.